Mise en Abyme

Ciao a tutti. Ben ritrovati anche se solo per vie telematiche.
Negli intenti originali del collettivo avevamo più volte sottolineato: esposizioni solo su carta, altrimenti le foto non finiscono di parlare. Eccoci quindi a metterle online – solamente online – per cause di forza maggiore. A settembre avevamo cominciato a scegliere carta e resa cromatiche, a ottobre tornavamo in panchina: amen. La riproporremo stampata più avanti. Ora però lasciatemi parlare della nostre idea.

In fotografia si parla di mise en abyme quando si effettua uno scatto ad una foto che rappresenta l’inquadratura. E’ una tecnica straniante che ha generato ottime rappresentazioni di sequenze temporali o di manifestazioni oniriche. Noi invece abbiamo optato per qualcosa di meno cerebrale ma che sottolinea la presenza umana dietro la macchina fotografica.
Volevamo fare una foto dell’intenzione, cioè del meccanismo di scelta dell’inquadratura che anima il fotografo quando ad un certo punto, folgorato dall’ispirazione decide cosa scattare, cosa inquadrare, qual è la parte di mondo che gli si staglia davanti e che desta il suo interesse. Abbiamo cercato di rendere l’idea con questa tecnica che titola la nostra esposizione. Un primo scatto “irripetibile” con un’istantanea, che congela quindi l’istante della scelta, un secondo scatto con macchina tradizionale per riprendere in modo più ampio “l’intenzione” collocata nell’ambiente in cui è nata.

L’idea in sé è un po’ presuntuosa, perché con un media che riprende esattamente la realtà che gli sta davanti, cercare di forzarlo per immortalare un concetto della durata di un lampo non è stato semplice. Occorre un doppio lavoro. In primis visualizzare l’inquadratura nella propria mente, secondo riportarla nella realtà in forma più o meno piacevole per renderla manifesta.

Tolto le litigate furiose sull’infattibilità del processo, tolte le ore di recupero dopo alcune sessioni destabilizzanti di dubbio, dobbiamo essere onesti e dire che ci siamo divertiti nel realizzarlo. Quindi ve lo proponiamo, così, in formato elettronico e senza pretese. Attenderemo di incontrarvi di persona per raccogliere i vostri preziosi commenti.

Il Collettivo Ri-Forma.